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sabato 18 marzo 2023

Windows Server 2022: Join al dominio da riga di comando tramite netdom

Nell'articolo precedente Windows Server 2022: Aggiungere il server ad un dominio (Join) è stato mostrato come eseguire la join ad un dominio tramite GUI, PowerShell e SConfig (per i Server Core). In quest'articolo verrà mostrato un ulteriore metodo che prevede l'utilizzo del comando netdom.

Oltre alla rinomina del server, come visto nell'articolo Windows Server 2022: Modificare il nome del computer tramite netdom, il comando netdom può essere utilizzato anche per la join del server ad un dominio esistente. La sintassi del comando è la seguente
netdom join <nome del server da unire al dominio> /Domain:<dominio a cui eseguire la join> /UserD:<account del dominio abilitato per eseguire la join al dominio> /PasswordD:*

Se il nostro dominio è mycompany.local e il nome del server da unire al dominio è ServerDC5 il comando da eseguire sarà
 netdom join ServerDC5 /Domain: mycompany.local /UserD:mycompany\administrator /PasswordD:*  
Eseguendo il comando verrà richiesta la password dell'account del dominio abilitato ad eseguire la join (mycompany/Administrator). Completata l'operazione il server dovrà essere riavviato.
Netdom join
FIG 1 - Netdom join
Per riavviare il server automaticamente dopo la modifica è possibile passare a netdom il parametro /reboot
 netdom join ServerDC5 /Domain: mycompany.local /UserD:mycompany\administrator /PasswordD:* /reboot  



lunedì 19 dicembre 2022

Windows Server: Ruoli FSMO in Active Directory

Qualsiasi controller di dominio autorevole (DC) in Active Directory (AD) può eseguire la creazione, l'aggiornamento e la cancellazione degli oggetti. Questo è possibile perché ogni DC (tranne quelli di sola lettura) mantiene una copia scrivibile della partizione del proprio dominio. Una volta che una modifica viene applicata, essa viene automaticamente comunicata agli altri DC attraverso un processo chiamato replica multi-master. Questo comportamento consente alla maggior parte delle operazioni di essere elaborate in modo affidabile da più controller di dominio fornendo alti livelli di ridondanza, disponibilità e accessibilità in Active Directory.
Tuttavia ci sono alcune operazioni sensibili la cui esecuzione è limitata ad uno specifico controller di dominio, in questi casi Active Directory indirizza tali operazioni a server con una serie speciali di ruoli. Microsoft chiama tali ruoli "ruoli operativi" ma sono più comunemente noti con il loro nome originale: ruoli FSMO (Flexible Single Master Operator).

In Active Directory sono presenti 5 ruoli FSMO assegnati a uno o più controller di dominio:
  • Schema Master
  • Domain Naming Master
  • Infrastructure Master
  • Relative ID (RID) Master
  • PDC Emulator

Schema Master 

Schema Master (o Master dello schema) è un ruolo FSMO di livello enterprise. In una foresta Active Directory esiste un solo Schema Master. Il Domain Controller in Active Directory che ricopre il ruolo di Schema Master è l'unico DC, all'interno della foresta, che contiene una partizione di schema scrivibile e controlla tutti gli aggiornamenti e le modifiche dello schema. Di conseguenza per aggiornare lo schema di una foresta, è necessario avere accesso allo Schema Master. Esempi di azioni che aggiornano lo schema sono l'innalzamento del livello funzionale della foresta e l'aggiornamento del sistema operativo di un DC a una versione superiore a quella presente nella foresta.
Se il Domain Controller con il ruolo di Schema Master dovesse andare offline, l'impatto immediato sarà minimo o nullo. Infatti, a meno che non siano necessarie modifiche allo schema, il ruolo può rimanere offline senza effetti rilevanti. Se il Domain Controller con il ruolo di Schema Master non può essere riportato online è possibile trasferire il ruolo ad altro Domain Controller.

Domain Naming Master

Domain Naming Master (Master per la denominazione dei domini) è un ruolo FSMO di livello enterprise. Nell'intera foresta può essere presente un solo master per la denominazione dei domini. Il controller di dominio master per la denominazione dei domini è l'unico controller di dominio, in una foresta Active Directory, in grado di aggiungere e rimuovere domini nella foresta. Nel caso in cui il Domain Controller che ricopre tale ruolo dovesse andare offline, l'impatto operativo sarebbe minimo o nullo, poiché l'aggiunta e la rimozione di domini e partizioni sono operazioni eseguite di rado e sono raramente critiche dal punto di vista temporale.

Infrastructure Master

L'Infrastructure Master (Master dell'infrastruttura) è un ruolo a livello di dominio; in ogni dominio può essere presente un solo controller di dominio che funge da master dell'infrastruttura. Il master dell'infrastruttura sincronizza gli oggetti con i server del catalogo globale (global catalog) ed è responsabile dell'aggiornamento dei riferimenti da oggetti nel relativo dominio a oggetti in altri domini. L'Infrastructure Master confronta i propri dati con quelli di un server del catalogo globale e riceve dal server del catalogo globale tutti i dati non presenti nel proprio database. Se tutti i DC di un dominio sono anche server del catalogo globale, tutti i DC disporranno di informazioni aggiornate (supponendo che la replica sia funzionale). In questo scenario, la posizione del ruolo Infrastructure Master è irrilevante, poiché non ha alcun lavoro da svolgere.
Il ruolo Infrastructure Master è anche responsabile della gestione degli oggetti fantasma. Gli oggetti fantasma sono utilizzati per tracciare e gestire i riferimenti persistenti agli oggetti eliminati e agli attributi con valore di collegamento che si riferiscono a oggetti in un altro dominio della foresta (ad esempio, un gruppo di sicurezza del dominio locale con un utente membro di un altro dominio).

Il ruolo può essere installato su qualsiasi controller di dominio in un dominio. Nel caso in cui la foresta Active Directory includa DC che non siano global catalog allora il ruolo va installato su uno di questi DC. La perdita del DC che possiede il ruolo di Infrastructure Master sarà probabilmente percepita solo dagli amministratori e potrà essere tollerata per un periodo prolungato. Sebbene la sua assenza comporti la mancata risoluzione corretta dei nomi dei collegamenti di oggetti cross-domain, la capacità di utilizzare le appartenenze di gruppo cross-domain non sarà compromessa.

RID Master

Il Relative Identifier Master (RID Master) è un ruolo a livello di dominio; in ogni dominio può essere presente un solo controller di dominio che funge da RID Master. Il RID Master è responsabile dell'elaborazione delle richieste del pool RID da tutti i controller di dominio in un determinato dominio. I pool di RID sono costituiti da un intervallo contiguo univoco di RID, che vengono utilizzati durante la creazione dell'oggetto per generare l'identificativo di sicurezza (SID) unico del nuovo oggetto. Il RID Master è anche responsabile dello spostamento degli oggetti da un dominio all'altro all'interno della foresta.
La perdita del RID Master di un dominio finirà per causare l'impossibilità di creare nuovi oggetti nel dominio, man mano che i pool di RID nei DC rimanenti si esauriscono. Sebbene possa sembrare che l'indisponibilità del DC che detiene il ruolo di RID Master possa causare un'interruzione significativa dell'operatività, negli ambienti maturi l'impatto è solitamente tollerabile per un periodo di tempo considerevole, a causa di un volume relativamente basso di eventi di creazione di oggetti.

PDC Emulator

L'emulatore del controller di dominio primario (PDC Emulator o PDCE) è un ruolo a livello di dominio; può essere presente un solo controller di dominio che funge da master dell'emulatore PDC in ogni dominio della foresta. L'emulatore PDC è un controller di dominio che si annuncia come controller di dominio primario (PDC) per workstation, server membri e controller di dominio che eseguono versioni precedenti di Windows. L'emulatore PDC controlla l'autenticazione all'interno di un dominio, sia Kerberos v5 che NTLM. Quando un utente cambia la password, la modifica viene elaborata dall'emulatore PDC

PDC Emulator è responsabile di diverse operazioni cruciali:
Retrocompatibilità. Il PDCE imita il comportamento single-master di un controller di dominio primario di Windows NT. Per risolvere i problemi di retrocompatibilità, il PDCE si registra come DC di destinazione per le applicazioni legacy che eseguono operazioni scrivibili e per alcuni strumenti amministrativi che non conoscono il comportamento multi-master dei DC di Active Directory.

Sincronizzazione dell'ora. Ogni PDCE funge da sorgente temporale master all'interno del proprio dominio. Il PDCE nel dominio radice della foresta funge da server NTP (Network Time Protocol) preferito nella foresta. Il PDCE di ogni altro dominio della foresta sincronizza il suo orologio con il PDCE radice della foresta; i DC non PDCE sincronizzano i loro orologi con il PDCE del loro dominio e gli host collegati al dominio sincronizzano i loro orologi con il DC preferito. Un esempio dell'importanza della sincronizzazione temporale è l'autenticazione Kerberos: l'autenticazione Kerberos fallisce se la differenza tra l'orologio di un host richiedente e l'orologio del DC di autenticazione supera il massimo specificato (5 minuti per impostazione predefinita); questo aiuta a contrastare alcune attività dannose, come gli attacchi replay.

Aggiornamenti delle password. Quando le password di computer e utenti vengono modificate o reimpostate da un controller di dominio non PDCE, l'aggiornamento impegnato viene immediatamente replicato al PDCE del dominio. Se un account tenta di autenticarsi in un DC che non ha ancora ricevuto una modifica recente della password tramite la replica programmata, la richiesta viene passata al PDCE del dominio, che la elabora e indica al DC richiedente di accettarla o rifiutarla. Questo comportamento garantisce che le password possano essere elaborate in modo affidabile anche se le modifiche recenti non si sono propagate completamente attraverso la replica programmata. Il PDCE è anche responsabile dell'elaborazione dei blocchi degli account, poiché tutte le autenticazioni di password fallite vengono passate al PDCE.

Aggiornamenti dei Criteri di gruppo. Tutti gli aggiornamenti degli oggetti Criteri di gruppo (GPO) sono assegnate al PDCE del dominio. In questo modo si evitano i conflitti di versione che potrebbero verificarsi se una GPO venisse modificata su due DC nello stesso momento.

File system distribuito. Per impostazione predefinita, i server root del file system distribuito (DFS) richiedono periodicamente informazioni aggiornate sullo spazio dei nomi DFS al PDCE. Sebbene questo comportamento possa causare colli di bottiglia nelle risorse, l'attivazione del parametro Dfsutil.exe Root Scalability consentirà ai server root DFS di richiedere gli aggiornamenti dal DC più vicino.

Il PDCE deve essere collocato su un DC ad alta accessibilità, ben collegato e ad alte prestazioni. La perdita del DC che possiede il ruolo PDC Emulator può avere un impatto immediato e significativo sulle operazioni.


Identificare i DC con ruoli FSMO

Per identificare i controller di dominio con ruolo FSMO è possibile procedere tramite il prompt dei comandi o tramite PowerShell.

Dal prompt dei comandi è possibile eseguire il comando
netdom query fsmo /domain:<DomainName>
Ad esempio
netdom query fsmo /domain:mycompany.local
Visualizzare i server DC con ruoli FSMO da prompt dei comandi
FIG 1 - Visualizzare i server DC con ruoli FSMO da prompt dei comandi


Da PowerShell il comando da eseguire è
(Get-ADForest).Domains | ForEach-Object{Get-ADDomainController -Server $_ -Filter {OperationMasterRoles -like "*"}} | Select-Object Domain, HostName, OperationMasterRoles


Visualizzare i server DC con ruoli FSMO da PowerShell
FIG 2 - Visualizzare i server DC con ruoli FSMO da PowerShell





lunedì 17 gennaio 2022

Windows Quick Tip: Creare più cartelle dal Prompt dei comandi

Il Prompt dei comandi viene considerato erroneamente obsoleto ma in realtà rappresenta, ancora oggi, un'ottimo strumento per velocizzare operazioni che con la GUI richiederebbero più tempo; una di queste operazioni è la creazione contemporanea di molte cartelle. Tramite l'interfaccia grafica di Esplora file, le cartelle andrebbero create manualmente una alla volta mentre, agendo tramite il Prompt dei comandi, l'obiettivo può essere raggiunto in una frazione del tempo.
Per creare più cartelle dal Prompt dei comandi:
  • Aprire il Prompt dei comandi (WIN+R e digitare CMD seguito da invio) e posizionarsi nella cartella radice in cui creare le cartelle utilizzando il comando CD. Ad esempio, per posizionarsi all'interno della cartella Documenti digitare il comando
    cd %userprofile%\Documents
  • A questo punto basta far seguire al comando MD i nomi delle cartelle da creare (nel caso nei nomi siano presenti spazi è necessario delimitarli con i doppi apici). Ad esempio, volendo creare una cartella per ogni mese dell'anno il comando è 
    md Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre 
    Per fare in modo che la sequenza venga visualizzata nell'ordine corretto è possibile creare le cartelle aggiungendo un numero prima del nome della cartella come nella seguente sintassi 
    md "01 - Gennaio" "02 - Febbraio" "03 - Marzo" "04 - Aprile" "05 - Maggio" "06 - Giugno" "07 - Luglio" "08 - Agosto" "09 - Settembre" "10 - Ottobre" "11 - Novembre" "12 - Dicembre"

    Creazione cartelle dal prompt dei comandi
    FIG 1 - Creazione cartelle dal prompt dei comandi







martedì 19 ottobre 2021

Windows 10: Modificare il titolo della finestra del Prompt dei comandi

Anche nel nuovo sistema operativo di Microsoft, il Prompt dei comandi continua a rivestire un ruolo importante soprattutto per gli utenti evoluti. La finestra del Prompt dei comandi, aperta tramite il comando cmd.exe è anonima: generalmente nella barra del titolo viene visualizzato il comando che ha aperto la finestra e l'eventuale esecuzione come amministratore.

La barra del titolo può essere personalizzata attraverso l'utilizzo del comando title. Basta digitare il comando seguito da una stringa di testo da impostare come titolo della finestra. Non ci sono vincoli particolari sui caratteri utilizzabili all'interno della stringa e si possono utilizzare gli spazi e caratteri speciali (non è necessario racchiudere il titolo all'interno di una coppia di virgolette).

Ad esempio, una volta aperta la finestra dei comandi è possibile personalizzare il titolo della finestra eseguendo un comando del tipo

title blog giovannilubrano.blogspot.com

Prompt dei comandi, Title
FIG 1 - Prompt dei comandi, Title




domenica 7 febbraio 2021

Come ricercare file di grandi dimensioni tramite il Prompt dei comandi

Tramite il prompt dei comandi è possibile ricercare i file di grandi dimensioni utilizzando il comando forfiles.

Digitando 
forfiles /?
seguito da invio verrà mostrato l'help del comando con informazioni sulla sintassi e i vari parametri come indicato di seguito.


FORFILES [/P nomepercorso] [/M mascheraricerca] [/S]
         [/C comando] [/D [+ | -] {dd/MM/yyyy | dd}]

Descrizione:
    Seleziona un file, o un gruppo di file, e esegue un
    comando sul file selezionato. Utile per i processi batch.

Elenco parametri:
    /P    nomepercorso  Indica il percorso da cui avviare la ricerca.
                        La cartella predefinita è la directory di lavoro
                        corrente.

    /M    masch.ricerca Esegue la ricerca di file in base a una
                        maschera di ricerca.
                        La maschera di ricerca predefinita è '*' .

    /S                  Indica la ricerca ricorsiva nelle
                        sottodirectory. Come "DIR /S".

    /C    comando       Indica il comando da eseguire per ciascun file.
                        Le stringhe del comando devono essere
                        racchiuse tra virgolette doppie.

                        Il comando predefinito è "cmd /c echo @file".

                        È possibile utilizzare le seguenti variabili nella
                        stringa di comando:
                        @file    - Restituisce il nome del file.
                        @fname   - Restituisce il nome file senza
                                   estensione.
                        @ext     - Restituisce solo l'estensione del
                                   file.
                        @path    - Restituisce il percorso completo del file.
                        @relpath - Restituisce il percorso relativo del
                                   file.
                        @isdir   - Restituisce "TRUE" se il tipo di file è
                                   una directory e "FALSE" per i file.
                        @fsize   - Restituisce le dimensioni del file in
                                   byte.
                        @fdate   - Restituisce la data dell'ultima modifica del
                                   file.
                        @ftime   - Restituisce l'ora dell'ultima modifica del
                                   file.

                        Per includere caratteri speciali nella riga
                        di comando, utilizzare il codice esadecimale
                        per il carattere nel formato 0xHH (ad esempio,
                        0x09 per TAB). I comandi interni CMD.exe
                        devono essere preceduti da "cmd /c".

    /D    data          Seleziona i file con la data dell'ultima
                        modifica successiva
                        o uguale a (+), o precedente o uguale alla
                        (-), data specificata utilizzando il
                        formato "dd/MM/yyyy", o seleziona i file con
                        la data dell'ultima modifica successiva
                        o uguale alla (+) data corrente più
                        "gg" giorni, o precedente o uguale alla
                        (-) data corrente meno "gg" giorni. Un numero
                        "gg" di giorni valido può essere qualsiasi numero
                        compreso tra 0 e 32768.
                        "+" viene considerato il segno predefinito se
                        non altrimenti specificato.

    /?                  Visualizza questo messaggio della Guida.

Esempi:
    FORFILES /?
    FORFILES
    FORFILES /P C:\WINDOWS /S /M DNS*.*
    FORFILES /S /M *.txt /C "cmd /c type @file | more"
    FORFILES /P C:\ /S /M *.bat
    FORFILES /D -30 /M *.exe
             /C "cmd /c echo @path 0x09 è stato modificato 30 giorni fa"
    FORFILES /D 01/01/2001
             /C "cmd /c echo @fname è stato modificato dopo il 1 gennaio 2001"
    FORFILES /D +4/2/2021 /C "cmd /c echo @fname è stato modificato oggi"
    FORFILES /M *.exe /D +1
    FORFILES /S /M *.doc /C "cmd /c echo @fsize"
    FORFILES /M *.txt /C "cmd /c if @isdir==FALSE notepad.exe @file"


Per ricercare file che superano la dimensione di 100MB (104857600 byte) in tutte le sottocartelle si può utilizzare il comando
forfiles /S /M * /C "cmd /c if @fsize GEQ 1048576 echo @path"

Se si intende visualizzare, oltre al path, anche la dimensione effettiva del file 
forfiles /S /M * /C "cmd /c if @fsize GEQ 1048576 echo @path - @fsize "


Prompt dei comandi - ForFiles
FIG 1 - Prompt dei comandi - ForFiles








lunedì 2 marzo 2020

Windows Quick Tip: Utilizzare il comando FC (file compare) dal Prompt dei comandi

Il comando FC (File compare) presente nel prompt de comandi, consente di confrontare il contenuto di file di testo o file binari evidenziandone le differenze.
La sintassi del comando è

FC [parametri] [file1] [file2]

Parametri
/A    Abbrevia l'output di una comparazione tra file in modo che FC mostri solo la prima e l'ultima riga per ogni gruppo di differenze.

/B    Esegue una comparazione binaria. FC confronta i due file byte per byte. Si tratta della modalità di default per i file binari. Viene utilizzata per confrontare file con estensioni .exe, .com, .sys, .obj, .lib, or .bin. 

/C    Nel confronto ignora maiuscole/minuscole (case insensitive).

/L    Confronta i file in modalità ASCII linea per linea.

/LBn  Imposta il numero specificato (n) di linee per il buffer interno. Di default il buffer è di 100 linee. Se nel confronto il numero massimo di corrispondenze mancate consecutive è superiore al numero di righe specificato FC termina il confronto.       

/N    Visualizza i numeri di riga in un confronto ASCII.

/T    Previene la conversione delle tabulazioni in spazi da parte di FC.Il comportamento di default prevede che le tabulazioni siano considerate come spazi.

/U    Confronta i file come file UNICODE..

/W    Comprime spazi bianchi (tabulazione e spazi) durante il confronto. Se una linea contiene più spazi o tabulazioni consecutive, tale parametro le considera come un singolo spazio. Quanto si utilizza tale opzione FC ignora gli spazi all'interno della linea durante il confronto.

/nnnn   Il valore di default è 2. Il numero di righe consecutive che devono corrispondere prima che la FC consideri i file da risincronizzare. Se il numero di righe corrispondenti nei file è inferiore a nnnn, FC visualizza le righe corrispondenti come differenze
   


Per confrontare due file di testo, dal Prompt dei comandi, è possibile utilizzare il seguente comando
fc /a file1.txt file2.txt    

In FIG 1 e FIG 2 vengono mostrati i messaggi nel caso in cui i due file siano uguali e nel caso in cui siano diversi. In quest'ultimo caso viene mostrata anche la riga di testo che differisce tra i due file.
Confronto file di testo, nessuna differenza
FIG 1 - Confronto file di testo, nessuna differenza

Differenza rilevata nel confronto tra file di testo
FIG 2 - Differenza rilevata nel confronto tra file di testo



Per confrontare file binari bisogna utilizzare il parametro /b come nel comando  
fc /b app.exe app2.exe


Confronto tra file binari
FIG 3 - Confronto tra file binari






martedì 25 giugno 2019

Windows Quick Tip: Eseguire il backup dei driver installati

Ci sono circostanze in cui può essere utile salvare i driver installati sul PC in modo da poterli riutilizzare in un momento successivo, ad esempio dopo la reinstallazione del sistema operativo. Windows (Windows 10, 8 e 7) permette di effettuare un backup dei driver installati attraverso il comando dism e senza ricorrere all'utilizzo di software di terze parti:
  • Avviare il prompt dei comandi come amministratore
  • Eseguire il seguente comando 
    dism /online /export-driver /destination:"C:\BackupDrivers"
    dove al posto di C:\BackupDrivers va indicata la cartella dove si intende salvare il backup dei driver.
Windows, backup dei driver installati
FIG 1 - Windows, backup dei driver installati






martedì 12 settembre 2017

Windows 10: Ridurre le dimensioni della cartella WinSxS

Nell'articolo Windows Quick Tip: WinSxS. Ridurre le dimensioni del Component Store è stato già mostrato come ridurre le dimensioni della cartella WinSxS utilizzando il comando
Dism /Online /Cleanup-Image /SPSuperseded /HideSP
in cui l'opzione SPSuperseded rimuove i file di backup creati durante l'installazione di un Service Pack mentre HideSP impedisce che il Service Pack venga elencato negli Aggiornamenti installati del Pannello di controllo.

Per verificare se è consigliabile effettuare la pulizia del Component Store si può procedere all'analisi dell archivio tramite il seguente comando (lanciato dal Prompt dei comandi eseguito come amministratore)
Dism /Online /Cleanup-Image /AnalyzeComponentStore



Windows, analisi del Component Store
FIG 1 - Windows, analisi del Component Store

Al termine dell'analisi verrà visualizzato un report e indicato se è opportuno effettuare la pulizia dell'archivio dei componenti. In caso affermativo è possibile eseguire il comando 
Dism /Online /Cleanup-Image /StartComponentCleanup /ResetBase

L'opzione StartComponentCleanup viene utilizzata per pulire i componenti sostituiti mentre ResetBase ripristina la base dei componenti sostituiti e riduce ulteriormente le dimensioni dell'archivio dei componenti.

Rilanciando il comando relativo all'analisi del Component Store è possibile verificarne la dimensione dopo l'intervento.



venerdì 9 settembre 2016

Windows Quick Tip: Modificare la priorità delle connessioni Wi-Fi da riga di comando

In Windows 7 era possibile visualizzare e gestire l'elenco delle reti Wi-Fi preferite tramite l'apposita interfaccia grafica messa a disposizione del sistema operativo. Da Windows 8 in poi tale possibilità è stata rimossa e non viene più offerta un'interfaccia grafica che consenta di impostare l'ordine di preferenza della varie connessioni disponibili. La priorità delle connessioni Wi-Fi viene impostata seguendo l'ordine di registrazione iniziale e per modificarla è necessario agire tramite riga di comando. 

La prima operazione da effettuare è quella di visualizzare l'elenco delle connessioni Wi-Fi:
  • Avviare il prompt dei comandi come amministratore ( WIN+X e dal menu selezionare la voce Prompt dei comandi (amministratore) )
  • Digitare ed eseguire il seguente comando
    netsh wlan show profiles
Connessioni Wi-Fi
FIG 1 - Connessioni Wi-Fi

Le connessioni Wi-Fi vengono elencate in ordine di priorità. Per variare la priorità di una connessione Wi-Fi la riga di comando da utilizzare è:

netsh wlan set profileorder name="Nome_Connessione" interface="Wi-Fi" priority=1

Nel comando precedente è necessario sostituire Nome_Connessione con il nome della connessione Wi-Fi a cui si intende dare la priorità.


mercoledì 6 luglio 2016

Windows Quick Tip: Limitare i tempi di utilizzo del sistema da parte di un account tramite Net User

Per attivare una restrizione sui tempi di accesso e utilizzo del sistema da parte di un account è possibile agire tramite il prompt dei comandi.

Avviare il prompt dei comandi come amministratore (In Windows 8 e 10 premere la combinazione di tasti WIN+X e dal menu selezionare la voce Prompt dei comandi (amministratore) )
Prompt dei comandi (amministratore)
FIG 1 - Prompt dei comandi (amministratore)

Il comando da utilizzare per limitare il tempo di utilizzo del sistema da parte di un account ha la seguente sintassi:
net user <account_utente> /time:<intervallo-giorni>,<intervallo-ore>

Al posto di <account_utente> è necessario specificare l'account che si vuole limitare, <intervallo-giorni> e <intervallo-ore> rappresentano l'intervallo temporale in cui l'account è autorizzato ad accedere e ad utilizzare il sistema. I giorni della settimana vanno specificati con le lettere D, L, Ma, Me, G, V, S. Vediamo alcuni esempi.
Net User <account_utente> /time:<Intervallo-giorni>,<intervallo-ore>
FIG 2 - Net User <account_utente> /time:<Intervallo-giorni>,<intervallo-ore>

Per limitare l'accesso all'account Virtual2 dal Lunedì al Venerdì e dalle ore 7 alle ore 21
Net User Virtual2 /time:L-V,7-21
oppure
Net User Virtual2 /time:L-V,7am-9pm

Se all'intervallo vogliamo aggiungere anche Sabato e Domenica basta aggiungere il nuovo intervallo separandolo dal precedente con un punto e virgola
Net User Virtual2 /time:L-V,7-21; S-D,8-14

Per rimuovere la restrizione
Net User Virtual2 /time:all

Attenzione! Nel caso in cui dopo lo switch /time non venga specificato alcun intervallo, all'utente specificato sarà inibito sempre l'accesso al sistema.

La limitazione può essere impostata solo per gli utenti standard e non per gli account amministratore.

Per verificare se un account ha limitazioni temporali è possibile usare il comando
Net User <account_utente>
Ad es.
Net User Virtual2

Net User <account_utente>
FIG 3 - Net User <account_utente>

lunedì 20 giugno 2016

Windows Quick Tip: Cambiare la directory di default del Prompt dei Comandi

Quando da Windows viene aperto il prompt dei comandi, la cartella di default è /users/<nome_utente> (o /Documents and Settings/<nome_utente> per Windows XP e antecedenti).

Directory di default del Prompt dei Comandi
FIG 1 - Directory di default del Prompt dei Comandi
Per chi utilizza frequentemente il Prompt dei Comandi può far comodo modificare il percorso di default. Per farlo è possibile agire tramite il registro di sistema:
  • Avviare l'editor del registro di sistema (WIN+R e digitare regedit seguito da invio);
  • Posizionarsi su 
    HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Command Processor
  • Creare un valore Stringa, rinominarlo in Autorun e assegnargli il seguente valore
    CD /d C:\Windows\System32
    ovviamente sostituendo C:\Windows\System32 con il percorso della directory desiderata


    Modifica della directory di default del Prompt dei Comandi
    FIG 2 - Modifica della directory di default del Prompt dei Comandi
La modifica sarà subito attiva e non necessita del riavvio del sistema o la disconnessione/riconnessione dell'utente. All'interno del valore Autorun è possibile anche richiamare un file come ad es. un file Batch (.BAT) contenente una serie di comandi da eseguire all'avvio del Prompt.

martedì 22 settembre 2015

Windows 10: Abilitare/Disabilitare il copia e incolla nel prompt dei comandi tramite CTRL+C e CTRL+V

In Windows 10, a differenza delle versioni precedenti del sistema operativo, è possibile utilizzare la combinazione di tasti CTRL+C e CTRL+V all'interno del prompt dei comandi per copiare e incollare il testo. Di default tale opzione è abilitata. Per disabilitarla cliccare con il tasto destro del mouse sulla barra del titolo della finestra Prompt dei comandi, selezionare Proprietà dal menu contestuale e togliere il segno di spunta all'opzione  Abilita combinazioni di tasti con CTRL.


Proprietà della finestra Prompt dei comandi
FIG 1 - Proprietà della finestra Prompt dei comandi



Disabilitare CTRL+C e CTRL+V all'interno del Prompt dei comandi
FIG 2 -Disabilitare CTRL+C e CTRL+V all'interno del Prompt dei comandi


Per riabilitare il copia/incolla tramite CTRL+C e CTRL+B basta rimettere la spunta alla relativa opzione.

mercoledì 1 luglio 2015

Windows Quick Tip: Visualizzare l'elenco dei driver tramite prompt dei comandi

Per visualizzare l'elenco dei driver presenti sulla workstation è possibile lanciare il comando driverquery dal prompt dei comandi


driverquery
FIG 1 - driverquery
Per maggiori informazioni possiamo lanciare il comando con l'opzione /V come indicato di seguito
driverquery /v

data la mole di informazioni visualizzate con l'opzione /v, possiamo salvare l'output in un file con il seguente comando

driverquery /v >drivers.txt

Aprendo il file con un editor di testo, avremo maggiori informazioni per ciascun driver presente sulla macchina.
driverquery /v
FIG 2 - driverquery /v
Se non si intende utilizzare il prompt dei comandi è possibile utilizzare tool di terze parti come l'ottimo DriverView della Nirsoft di cui ho parlato nell'articolo: Visualizzare i driver caricati da Windows: DriverView



venerdì 12 giugno 2015

Windows Quick Tip: Eseguire comandi multipli dal prompt dei comandi

Dal prompt dei comandi è possibile eseguire comandi multipli su una singola riga separandoli con &&. Nell'utilizzo di tale separatore è importante tenere in considerazione che i comandi vengono eseguiti procedendo da sinistra verso destra e che il comando successivo verrà eseguito solo se il precedente è terminato senza errori.


Ad es.
dir a: && pause
Nel caso in cui a: non sia una lettera di unità valida (e pronta) il comando pause non verrà mai eseguito. Questo capita in quanto il separatore && esegue il controllo degli errori.

Separatore di comandi &&
FIG 1 - Separatore di comandi &&

Se si intende eseguire il comando successivo anche se il precedente non restituisce i risultati previsti è possibile utilizzare il separatore &.

Ad es.
dir a: & pause
in questo caso pause verrà eseguito anche se il comando dir a: termina con errore, come è possibile vedere nella seguente figura.

Separatore di comandi &
FIG 2 - Separatore di comandi &

lunedì 8 giugno 2015

Windows Quick Tip: Elenco stampabile dei processi attivi

Per visualizzare i processi in esecuzione su un computer dotato di Windows basta eseguire, ad es. tramite la combinazione di tasti CTRL+SHIFT+ESC, Gestione Attività (Task Manager nei sistemi Windows XP e antecedenti)  e selezionare la scheda Processi (In Windows 8 e 8.1 è possibile selezionare la scheda Dettagli). Purtroppo il tool non permette facilmente di salvare l'elenco o di stamparlo. Per questo tipo di operazione possiamo affidarci al Prompt dei comandi o alla console avanzata PowerShell.


Gestione attività
FIG 1 - Gestione Attività

Prompt dei comandi
  • Avviare il prompt dei comandi: WIN+R e digitare cmd seguito da invio. 
  • Digitare il seguente comando seguito da invio per visualizzare l'elenco dei processi in esecuzione
    tasklist
  • Se i processi attivi sono numerosi e vogliamo visualizzarli in più pagine, il comando da eseguire è
    tasklist |more
  • Se intendiamo salvare l'elenco dei processi all'interno degli appunti (clipboard)
    tasklist |clip
  • Se, invece, vogliamo salvare l'output del comando in un file di testo
    tasklist > c:\processi.txt 

    in questo modo l'elenco dei processi in esecuzioni sarà salvato nel file processi.txt presente in c:\ e possiamo stamparlo facilmente.

PowerShell
  • Avviare PowerShell: WIN+R e digitare powershell seguito da invio
  • Per visualizzare l'elenco dei processi digitare il seguente comando e premere invio per eseguirlo 
    get-process
  • Per dirottare l'output del comando in un file di testo possiamo eseguire il comando
    get-process |out-file "c:\processi.txt"

martedì 7 aprile 2015

Windows Quick Tip: Accesso rapido al prompt dei comandi all'interno di una cartella

A partire da Windows 7 è possibile aprire il prompt dei comandi partendo da una cartella:
  • Accedere alla cartella da cui si vuole avviare il prompt dei comandi;
  • Tenere premuto il tasto SHIFT (Maiuscolo) e cliccare con il tasto destro del mouse in una parte vuota della cartella;
  • Dal menu contestuale selezionare Apri finestra di comando qui 
Apri finestra di comando qui
FIG 1 - Apri finestra di comando qui
Verrà aperta una finestra del prompt dei comandi già posizionato sulla directory.
Prompt dei comandi
FIG 2 - Prompt dei comandi


venerdì 14 novembre 2014

Windows Quick Tip: Verificare la data di installazione originale di Windows

Per verificare la data di installazione di Windows possiamo utilizzare il comando SystemInfo dal prompt dei comandi. SystemInfo ci fornisce molte informazioni sul sistema sia relative al software (versione sistema operativo, aggiornamenti installati, nome della postazione, data di installazione di Windows, ecc.) sia relative all'hardware(produttore, modello, ram installata ecc.).
Le numerose informazioni visualizzate dal comando potrebbero essere difficili da consultare nella finestra del prompt dei comandi. Potremmo pensare di salvare tutte le informazioni all'interno di un file di testo in modo da visualizzarle comodamente con un editor di testo come ad es. blocco note. Per dirottare l'output di SystemInfo all'interno di un file di testo possiamo utilizzare il seguente comando:
systeminfo >c:\informazioni-sistema.txt

se vogliamo visualizzare solo la data di installazione originale di Windows dobbiamo utilizzare il comando:
systeminfo | find /I "Data di installazione originale"

per la versione in inglese di windows:
systeminfo | find /I "Original Install Date"


SystemInfo
FIG 1 - SystemInfo

mercoledì 13 agosto 2014

Windows Quick Tip: Eseguire defrag su tutti i volumi in parallelo


Generalmente il defrag avviene per un solo disco alla volta. Se vogliamo eseguire l'operazione su tutti i volumi in parallelo possiamo procedere nel seguente modo:

  • Avviamo il prompt dei comandi come amministratore
  • digitiamo ed eseguiamo il seguente comando 
    defrag /c /h /u /r

I parametri passati a defrag indicano quanto segue
/c esegue il comando su tutti i volumi;
/h esegue il comando impostando come priorità normale (di default il comando viene eseguito con priorità bassa);
/u visualizza lo stato dell'operazione a schermo;
/r esegue il comando in parallelo su più volumi;